AWS Migration Readiness
Confidently Plan Your Move to AWS
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Quando si migra un workload su Cloud da on-premise, l’applicazione deve essere sempre almeno re-platformed e, meglio ancora, re-factored, per iniziare ad ottenere benefici dal nuovo ambiente nel Cloud.
Pur sapendo che il Re-host è un’opzione più vantaggiosa in termini di costi, il Re-factor porta ad un ROI molto più velocemente, senza menzionare il beneficio del Technical Debt (debito tecnico) di cui parleremo in un altro post dedicato.
Anche se ci sono altri punti da prendere in considerazione per decidere il giusto approccio di migrazione, questa valutazione per ogni applicazione, insieme al Business Case, ci porterà a scegliere uno dei percorsi elencati di seguito (7 Rs):
Per esempio, un cliente ci ha chiesto una consulenza per la migrazione del suo sistema assicurativo interno dal suo attuale fornitore di hosting ad AWS.
Dopo un inventario di tutti i server, le applicazioni e l'infrastruttura satellite, si è scoperto che era necessaria una notevole quantità di re-architecturing e re-platform.
Alcuni server erano versioni di Oracle Linux e Windows obsolete e un'applicazione legacy scritta in un framework sconosciuto, dove abbiamo realizzato che c'era una quantità significativa di debito tecnico da risolvere, ma non c'era il tempo per pensare all'approccio Refactor.
Il progetto in sé non era così difficile, i requisiti erano chiari e l'infrastruttura finale sarebbe stata essenzialmente server EC2 e 2 database AWS RDS Oracle. Il cliente ha deciso di non portare nessuna applicazione nei container a causa della mancanza di skills del suo team.
L'attenzione principale era sul tempo di cutover. Quindi la strategia di migrazione è stata progettata per garantire la minima interruzione durante lo switchover. Avevamo a disposizione 30 giorni di calendario per preparare, sincronizzare, testare il tempo di cutover ed essere pronti per il giorno del cutover.
Durante la fase di migrazione scopriamo alcuni aspetti tecnologici erogati in modalità condivisa dal vecchio provider che non sono stati mappati in fase di valutazione, come ad esempio:
Naturalmente, abbiamo potuto identificare tutti questi punti nella fase di test di AWS Application Migration Service (vecchio CloudEndure e in fase di migrazione verso AWS Application Migration Service). Rapidamente quindi definiamo in maniera più dettagliata la nostra Landing Zone con:
Questo servizio di migrazione delle applicazioni è impressionante perché potremmo sincronizzare i dati tra i DataCenter del fornitore e AWS e fare quante Dry-Reharsal del Cutover vogliamo, fino a raggiungere il tempo di inattività previsto che è stato dato dal cliente. Non solo, nel progetto il Refactoring richiederebbe più tempo del tempo previsto per migrare e questo porterebbe ad una soluzione robusta, affidabile e lascierebbe il cliente fiducioso di fare il primo movimento al cloud.
Con questo tipo di progetti, spesso ci troviamo ad affrontare situazioni inaspettate …ma è normale: usando gli strumenti e l'approccio giusto, "fix the plane in the air" è easy. Anche i cambiamenti dei requisiti e le richieste di aggiunta di funzionalità sono molto comuni. Avere una buona Landing Zone con una buona strategia per connettere i servizi sul cloud ci aiuterà sempre nell’architettare al meglio i cambiamenti..
Questa migrazione è stata solo il primo passo, dal momento che abbiamo già iniziato alcuni refactoring per applicazioni specifiche utilizzando ECS.
Andre Marzulo
Cloud enthusiast, AppModernization and DevOps consultant, AWS SA Professional Certified
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